Fin da quando era molto giovane, Andy ha sognato Parigi: il luogo in cui le «abitudini», tiranne implacabili nella sua Milano, possono finalmente essere sconfitte; il luogo in cui la Letteratura è qualcosa di concreto, che si incontra nei salotti o fra i tavolini di un bar; e il luogo, certamente, dove vivono le parigine. Ma i miti giovanili sono per loro natura destinati a crollare, e forse è proprio nel conseguente spaesamento che si può arrivare a una specie di «maturità», alla costruzione di rapporti reali, quindi incerti, coi luoghi, con le persone. Il narratore di questo eccezionale romanzo si mette impietosamente in scena in prima persona con una scrittura stupefacente, perennemente tesa, persuasiva e raziocinante, capace di alternare con incredibile coerenza avventure picaresche e ragionamenti incisivi, sempre venati di ironia.
Grazie al Premio il libro è stato tradotto in inglese da Jamie Richards con il titolo Paris is a Desire e in attesa di pubblicazione negli Stati Uniti

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Andrea Inglese / biografia

Questo itinerario inconsueto tra i paesaggi ai margini del nostro Paese intende volutamente «far girare la testa». Il testo forza il quadro ormai desueto della cartografia politica per raccontarne i luoghi e far affiorare territori nascosti. Riporta in vita voci, visioni e suoni di chi quei paesaggi ha disegnato nel tempo. Ma come dare un futuro al paesaggio fragile, la montagna povera e i territori interni (in Italia più della metà)? In via preliminare, con una rivoluzione dello sguardo che - forte delle parole degli scrittori e delle immagini dei pittori - ripari la memoria tradita di quei luoghi — le valli frontaliere delle Alpi Marittime, le antiche vie del sale appenniniche e il paesaggio delle case in terra cruda dall’Adriatico al Tirreno — È un racconto alla rovescia quello che emerge dalle testimonianze dei mulattieri, dei mercanti di capelli, dei suonatori ambulanti. Il loro perdersi e poi ritrovarsi nella memoria - che è contaminazione tra passato e progetti di futuro - ci svela la direzione da intraprendere.
Grazie al Premio il libro è stato tradotto in inglese da Ann Goldstain e in attesa di pubblicazione negli Stati Uniti

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Antonella Tarpino / biografia

Quarant’anni fa, il carbone di Bakerton, Pennsylvania, alimentava il paese. Poi le miniere si chiusero e la città si consumò come una saponetta. Ora a Bakerton è stato concesso un terzo atto a sorpresa: si trova esattamente in cima al Marcellus Shale, un enorme deposito di gas naturale. Perforare o non perforare? La guardia carceraria Rich Devlin affitta i suoi diritti minerari per finanziare il suo sogno di possedere una terra da coltivare. Ma non tiene affatto conto del traffico di camion e del rumore ininterrotto, dello scetticismo di suo fratello o della paranoia di sua moglie, Shelby, che insiste che l’acqua ha un odore strano e sta avvelenando la loro fragile figlia. Nel frattempo i suoi vicini, i produttori di alimenti biologici caseari Mack e Rena, resistono alle trivellazioni, finché un appassionato attivista ambientalista sconvolge le loro vite. Heat & Light descrive una comunità benedetta e maledetta dalle sue risorse naturali. Un’opera di bruciante chiarezza morale, un libro coraggioso e necessario di una delle migliori scrittrici della sua generazione.
Grazie al premio il libro è stato tradotto in italiano da Maria Giulia Castagnone e pubblicato in Italia dall'editore Bollati Boringhieri con il titolo L’America Sottosopra

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Jennifer Haigh / biografia

Jazz Italian Style esplora un’epoca complessa nella storia della musica, quando la politica e la cultura popolare entrano in collisione con l’identità e la tecnologia nazionali. Quando il jazz arrivò in Italia al termine della prima guerra mondiale, divenne rapidamente parte della cultura musicale locale. In Italia, grazie al grammofono e alla radio, molti ascoltatori italiani hanno prestato poca attenzione all’identità nazionale ed etnica di un artista. Al contrario, Nick La Rocca (italo-americano), Gorni Kramer (italiano), il trio Lescano (ebreo-olandese) e Louis Armstrong (afro-americano), per citarne alcuni, hanno tutti trovato una posizione paritaria nel panorama sonoro italiano. Il libro rivela come gli italiani hanno creato, a metà degli anni ‘30, un genere di jazz, distinguibile dalle varietà americane e supportato da Mussolini, che iniziò a fiorire nel nord Italia e influenzò a sua volta i musicisti italo americani
Grazie al Premio il libro è stato pubblicato in Italia dall'editore Carocci con il titolo Jazz all'italiana. Da New Orleans all'Italia fascista e a Sinatra

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Anna Harwell Celenza / biografia